Indirizzo: Via Garavini, 19
Testo analitico: Si hanno notizie per la prima volta nel 1396. Il terreno su cui fu costruita la chiesa apparteneva alla pieve e parrocchia di Campiano e non si sa con certezza se S. Petronio dipendesse da tale pieve o direttamente dalla Curia di Imola. La prima chiesa era posta dove è oggi la terza cappella (quella dedicata a S. Caterina), poi è stata riedificata nel 1428, più capiente. Dieci anni dopo venne edificata la torre campanaria. La chiesa si presentava a capriate, con otto cappelle laterali e cinque finestre. La facciata della chiesa era rivolta a ovest e venne restaurata nel 1616, colorandola di rosso, mentre la porta aveva sopra l’immagine di S. Petronio; l’altare maggiore era in origine in fondo al coro, ma nel 1574 venne trasportato al centro della cappella maggiore; nello stesso anno venne costruito anche il tabernacolo, posto sopra l’altare maggiore. Nel 1592, grazie ad una donazione del card. Ginnasi, venne portata in S. Petronio una colonna tolta dalla chiesa di S. Michele in Monte S. Angelo (sul Gargano): essa venne posta in una nicchia a lato dell’altare maggiore e poi, dal 1653, nel secondo altare della navata sinistra. Il vecchio campanile, a sud est della chiesa, costruito nel 1438, era alto circa 35 m e aveva tre campane. Esso subì vari danni a causa del terremoto del 4 aprile 1781; ricostruito nel suo antico stile, l’intero campanile cadde il 24 dicembre 1944 sotto le granate.S. Petronio fu solennemente consacrata il 2 marzo 1788 dal cardinale Chiaramonti.La facciata di ordine dorico, presenta tre porte d’ingresso, due finestre che danno luce alle navate laterali ed un lunettone che illumina quella centrale; l’interno della chiesa presenta tre navate scandite da colonne ioniche binate ed è coperto dalla grande volta a botte con finti cassettoni, opera questa di Alessandro Della Nave e Antonio Villa.La chiesa misura in lunghezza 44 m e in larghezza 24 m; ha sette altari, uno maggiore e sei laterali. Il primo altare a destra è dedicato a S. Andrea Avellino e presenta la statua di Santa Teresa di Lisieux; nella seconda troviamo una bella Madonna con Bambino, affresco tardogotico rielaborato nel XIX secolo. Al di sotto, statua di Gesù Bambino, rivestito di un prezioso abito del XVIII secolo; nella terza cappella statua di S. Girolamo di Alfonso Lombardi e statua di S. Giovanni Battista di Ottavio Toselli. L’altare maggiore è di scagliola e fu fatto ricostruire nel 1867; in fondo al coro trova posto un gruppo statuario in terracotta policroma di Alfonso Lombardi (Crocifisso con ai piedi la Maddalena e ai lati la Vergine addolorata e S. Giovanni Evangelista, XVI secolo). Sulla cimasa, entro un ovale, è effigiato S. Petronio, opera di Felice Giani. Ai lati dell’altare maggiore pregevole organo e San Petronio protettore di Bologna e Castel Bolognese, tela di Angelo Gottarelli (1740-1813). Tra due colonne della navata centrale si trova la statua di San Petronio, copia dell’originale ligneo duecentesco conservato in S. Petronio a Bologna, donata dai bolognesi a Pio IX e da questi a Castel Bolognese.Nella navata di sinistra vi è il fonte battesimale, mentre la prima cappella presenta la Visitazione della Vergine a Santa Elisabetta e, a lato, San Girolamo e San Lorenzo tutte opere di Alfonso Cittadella detto il Lombardi. Nella seconda vi è una pala raffigurante i Santi Emidio e Domenico con un Santo martire, opera attribuita a Benedetto dal Buono, mentre in una finestra troviamo la Madonna del Rosario, raffigurazione tardogotica attribuita a Giovanni da Riolo (fine XV secolo). Nell’ultima cappella vi è San Michele Arcangelo, quadro del XVII secolo attribuito a Francesco Longhi. Chiude la navata la cappella invernale o della Madonna di Lourdes, riproduzione della grotta francese creata nel 1933 con massi estratti dalla vena del gesso di Casola Valsenio.La sacrestia si trova ad est della torre campanaria e conserva anche un grande mobile intagliato in noce del sec. XVIII ed altre tele di pregio.Considerevoli anche le opere parrocchiali che si sono arricchite recuperando anche lo scantinato opportunamente restaurato.
Orario festivo: Tutte le Domeniche e i giorni festivi le funzioni vengono celebrate alle ore: 08.30, 10.00, 11.15, 17.30 (orario invernale) oppure alle ore 07.30 e alle ore 18.30 (orario estivo).
Periodo di apertura: La Chiesa è aperta durante tutto l’anno.
Come arrivare: Dalla Piazza Bernardi s’imbocca via Garavini. La facciata principale è a pochi metri sulla sinistra.