Indirizzo: Via Cavour all’innesto fra via Cavour e lo Stradone.

Ufficio informazioni turistiche di riferimento:

Testo analitico: Si tratta di un’area verde di piccola estensione (1246 m quadri, con una quarantina di piante) ma importante per diversi motivi: anzitutto non presenta soluzioni di continuità con l’attiguo viale Stradone e quindi si configura tradizionalmente come area di sosta, di gioco, di ricreazione per tutti i frequentatori del viale. Poi si trova in bella posizione proprio sotto le mura manfrediane (meta XV secolo), qui ben conservate e valorizzate dal giardino stesso. La dedica e a Francesco Serantini, avvocato e scrittore faentino, noto per i suoi romanzi (Il fucile di Papa della Genga, Addio alle valli, ecc.) a sfondo storico, naturalistico, venatorio. Serantini in effetti abitava qui vicinissimo nella buffa casa-castello (è una riproposizione neo-medievale del primo Novecento, con improbabili torri, guglie, merli, ecc.) che si affaccia su piazza Fratti, ad est del giardino. Un’ultima annotazione può riguardare le piante, che sono tutte di un certo interesse. Le più vecchie sono quattro: un tasso, un agrifoglio, una bella Sophora japonica in varietà pendula (con i caratteristici rami piangenti, “a pagoda”) e un ligustro proprio sotto le mura, che ha sempre ricacciato vigorosi polloni dopo ogni potatura. Più recentemente sono stati piantati carpini bianchi (Carpinus betulus) che hanno mascherato in modo ottimale un box con bombola di gas liquido.

Come arrivare: Il parco non è recintato e quindi non ha un ingresso ben definito. Tuttavia per visitarlo vi si può accedere da via Cavour (che, per chi proviene dal centro, e la maggior laterale a sinistra di Corso Mazzini), percorrendola tutta fino al suo innesto nel viale Stradone. A sinistra, proprio sotto la cinta muraria, si trova il Giardino.